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Quale normativa deve seguire uno studio per la protezione dei dati personali?
Risposta a cura del DPO dell' Ordine degli Architetti PPC della Provincia di Milano
La normativa di riferimento è il cosiddetto GDPR, ossia “Regolamento (UE) 2016/679 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 aprile 2016, relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali, nonché alla libera circolazione di tali dati e che abroga la direttiva 95/46/CE (regolamento generale sulla protezione dei dati)”, più noto in inglese come “General data protection regulation”, da cui deriva l’acronimo GDPR.
Il GDPR è valido in tutti i Paesi dello Spazio economico europeo.
Ulteriori requisiti sono presenti nel D. Lgs. 196 del 2003 (aggiornato ampiamente nel 2018, dopo l’entrata in vigore del GDPR).
In Italia è stata anche recepita la cosiddetta “Direttiva e-privacy”, nota soprattutto per quanto riguarda la regolamentazione dei cookies. Essa è stata recepita in Italia dai D. Lgs. 69 e 70 del 2012, che a loro volta hanno modificato il D. Lgs. 196 del 2003.
Da non dimenticare i Provvedimenti dell’autorità Garante per la protezione dei dati personali italiana, che possono imporre alcuni obblighi.
Per chi dovesse lavorare con l’estero, è necessario verificare se è applicabile il GDPR o altra normativa, inclusa quella emanata dall’autorità Garante locale.
Aggiornato al 26/03/2020