Seminterrati

25. Le cantine in seminterrato o al p.1, per fare SA devono essere prive di tutti requisiti per la permanenza continuativa di persone oppure è sufficiente h.<2.70?

Risposta a cura di Gruppo di esperti

L’art. 5.7 lett c) del PdR del PGT testualmente recita che costituiscono superfici accessorie “le cantine poste al piano interrato, seminterrato o al primo piano fuori terra, e i vani e locali interrati e seminterrati, tutti privi dei requisiti per la permanenza continuativa di persone, e i relativi corridoi di servizio”. 

La norma, quindi, se letta secondo il suo contenuto letterale non prevede che debbano difettare tutti i requisiti per la permanenza di persone, atteso che il pronome “tutti” non è riferito ai requisiti, ma ai vani ed ai locali interrati e seminterrati. 

Al più potrebbe sostenersi che il pronome “tutti” sia riferito sia alle cantine che ai vani ed ai locali interrati e seminterrati e quindi sia indicato con il genere maschile in quanto riferito anche nomi maschili. 

Al di là del contenuto letterale della norma, inoltre, pretendere che un locale possa essere considerato superficie accessoria solo se privo di tutti i requisiti per la permanenza continuativa di persone sarebbe del tutto illogico. 

D’altra parte, affinché un locale non possa essere adibito ad attività comportante la permanenza di persone è sufficiente che difetti anche di uno solo dei requisiti di legge, sia esso l’altezza, le dimensioni, l’assenza di areazione e/o illuminazione. 

Nonostante quanto sopra, tuttavia, molti tecnici comunali leggono ed applicano la norma in modo difforme dal suo contenuto letterale, obbligando gli operatori, soprattutto nel caso di interventi sull’esistente, ad apportare modifiche ai locali in modo da eliminare ogni requisito per la permanenza continuativa di persone.     

 

Aggiornato al 31/05/2024   

 

Le risposte qui pubblicate sono un servizio di ausilio interpretativo complementare ma in alcun modo sostitutivo agli strumenti normativi vigenti. Si tratta di “proposte di risposta” formulate da un gruppo di esperti selezionati dall'Ordine, che vi provvede sulla base delle proprie esperienze e campi di competenza, senza che questo possa essere in alcun modo interpretato od utilizzato quale fonte normativa.