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Premesso che le destinazioni d’uso degli immobili sono quelle risultanti o attribuite dai titoli edilizi che ne hanno legittimato la costruzione o la modifica e non quelle risultanti dalle categorie catastali, e presupponendo che la domanda riguardi pertanto la modifica di destinazione d’uso dalla categoria funzionale produttiva verso quella commerciale, i riferimenti sono costituiti dall’art. 8 delle NA del PdR del PGT, che disciplina le destinazioni d’uso e i loro mutamenti, e dall’art 11 delle NA del PdS del PGT in relazione alle dotazioni territoriali per servizi.
In particolare l’art. 8 delle NA del PdR del PGT prevede:
- al comma 1, che le funzioni urbane nel TUC sono liberamente insediabili senza alcuna esclusione e senza una distinzione e un rapporto percentuale predefinito, fatte salve le specifiche limitazioni ivi descritte;
- al comma 2 e 3 che i mutamenti di destinazione d’uso rispettivamente senza e con opere determinano in entrambi i casi l’aumento o variazione del fabbisogno di aree e attrezzature pubbliche e di interesse pubblico.
Ai sensi di quanto previsto al comma 3 dell’art. 11 delle NA del PdS, le dotazioni territoriali per servizi per interventi di cambio di destinazione d’uso da categoria funzionale produttivo a categoria commerciale per SL oggetto di cambio d’uso superiore a 250 mq sono dovute nella misura dell’80% della SL.
Si richiama inoltre la disciplina prevista al Titolo III delle NA del PGT per le Attività commerciali, nonché in particolare il rispetto della normativa edilizia, igienico sanitaria, in materia di compatibilità ambientale, disciplinata all’art 10 del Regolamento Edilizio, e abbattimento delle barriere architettoniche relative alla destinazione di progetto.
Aggiornato al 30/10/2020