Parcelle, contratti e diritto civile

È obbligatorio stipulare un disciplinare di incarico (contratto) tra titolare di studio e professionista o comunque in generale tra professionisti?

Risposta a cura dei consulenti e collaboratori del Gruppo Fair Work

L’art.21 nella formulazione del nuovo Codice deontologico in vigore dal 2 dicembre 2024 prevede l’obbligo del professionista di regolamentare per iscritto i rapporti economici e professionali con i propri collaboratori in maniera tale da definire in modo trasparente ogni aspetto dell’accordo.

Tale accordo, le cui pattuizioni devono essere rispettate da parte del professionista, deve inoltre prevedere un trattamento equo e dignitoso del collaboratore.

La regolamentazione del rapporto di collaborazione attraverso un contratto scritto redatto nel rispetto delle disposizioni di legge in tema di lavoro autonomo può anche ridurre il rischio di riqualificazione del rapporto in un contratto di lavoro subordinato, se le parti rispettano poi il programma negoziale convenuto.

Si segnala poi che ai sensi dell’art. 3, comma 2, d.lgs. n. 81/2017 (https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/2017/06/13/17G00096/sg) , “si considera abusivo il rifiuto del committente di stipulare il contratto in forma scritta”. L’eventuale rifiuto potrebbe determinare, ai sensi
del comma 3, il diritto del lavoratore autonomo “al risarcimento dei danni, anche promuovendo un tentativo di conciliazione mediante gli organismi abilitati”. La stipulazione di un contratto in forma scritta da subito, oltre a rispondere alle esigenze di chiarezza e trasparenza sopra indicate, anticiperebbe eventuali rivendicazioni da parte del collaboratore.

Resta inteso che, al momento della formalizzazione, occorrerà valutare molto attentamente il relativo contenuto, in modo che sia coerente con la natura autonoma del rapporto di collaborazione.

 

Per ulteriori informazioni vedi FAIR WORK | Ordine Architetti Milano

 

Aggiornato al 17/04/2025